Gli italiani non sono un popolo di accaniti lettori ma questo non significa che riviste, giornali e libri siano in fondo alla classifica degli interessi. Anzi, secondo il rapporto Istat che andremo a sintetizzare i lettori ci sono eccome anche se la maggior parte declina questa attività a uno specifico interesse o argomento. Secondo il rapporto aumentano i lettori forti e il livello di istruzione à determinante nell’essere un vettore di accesso o meno alla lettura. La presenza di riviste e libri in casa, quindi aumenta proporzionalmente al livello di studi e, quindi, l’istruzione dovrebbe giocare un ruolo più incisivo nell’avvicinare i giovani a questa attività.
Riviste e giornali: un mercato in oscillazione
Se pensiamo ai nuovi servizi come l’edicola digitale è chiaro che stiamo vivendo un periodo in cui il cartaceo tenta di far fronte ai vuoti creati dal web. Leggere riviste e quotidiani è anch’essa un’attività che dipende molto dal livello di studi ma non solo. Ad oggi il quotidiano con le migliori performance nel nostro Paese resta pur sempre la Gazzetta dello Sport mentre le riviste periodiche hanno iniziato un lento declino quasi inevitabile. Di pari passo sono cresciute le riviste specialistiche che attirano le persone in base ai loro hobby o interessi sebbene le cifre di vendita e le tirature non convincono gli editori. La produzione di riviste e periodici così come il numero di lettori resta stabile ma, durante il primo lockdown, ha vissuto un piccolo incremento che potrebbe anche confermarsi nel tempo.
Il ritmo di pubblicazioni
Secondo l’ISTAT nel 2009 sono stati pubblicati ben 237 libri al giorno e di questi, due terzi sono novità mentre i restanti sono nuove edizioni o ristampe. Un ritmo del genere presuppone che vi sia 1,3 libri ogni mille abitanti mentre per le riviste siamo sulle 192 milioni di copie annue, escludendo i quotidiani. Una tale mole di materiale da leggere potrebbe sembrare piuttosto corposa ma la realtà è che, secondo l’ISTAT, si legga molto poco.
Chi sono i lettori?
I lettori italiani sono circa la metà della popolazione e, tra questi, il 54% sono giovani di età compresa tra i 15 ed i 17 anni. Il divario tra uomini e donne, invece, è decisamente interessante perché la percentuale di lettrici è molto più alta di quella degli uomini. Secondo il rapporto le donne costituiscono il 44,3% mentre gli uomini arrivano al 35,5%. Il pubblico che legge di più sembra essere proprio quello costituito da giovani ragazze di età tra gli 11 ed i 19 anni. Contrariamente al comune sentire i giovani leggono eccome! Si conferma la questione istruzione-lettura per cui scuola e università sono gli elementi essenziali per iniziare i giovani alla lettura. Difatti la quasi totalità dei laureati analizzati dal campione legge libri mentre tra le persone che si sono fermate alla scuola media o elementare la percentuale di lettori arriva a malapena al 26%. Possiamo fare di più? Sicuramente si! Alla prossima occasione regala un libro o un abbonamento ad una rivista e contribuisci a diffondere questa buona abitudine in tutto il Paese!Leggere libri o riviste? Ecco cosa ne pensano gli italiani
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