Pasticceria 2.0: arte, spettacolarizzazione e digital

L’arte culinaria possiede una tradizione e un background secolari eppure, nel corso degli ultimi anni, sta attraversando una nuova fase, entrando in una vera e propria età dell’oro. L’esperienza della cucina ha visto trasformata la propria reputazione, diventando una disciplina sempre più votata allo spettacolo; la televisione ha dato sempre più spazio a chef di caratura internazionale, trasformandoli in veri e propri showman.

Parallelamente, è mutata anche la concezione sull’alimentazione: apertura alle tendenze culinarie etniche, maggiore attenzione all’aspetto del salutismo, maggiore sensibilizzazione alle tematiche bio, il veganesimo sono tutti fattori che, sebbene esistano da diversi anni, solo nel corso degli ultimi periodi hanno conosciuto una diffusione a livello mainstream, acquisendo lo status di caratterizzazione sociale ed elemento di identificazione per un gruppo sempre più corposo e rilevante.

La pasticceria tra arte e show

Anche la pasticceria ha seguito lo stesso percorso dell’arte culinaria in generale. L’aspetto della spettacolarizzazione è divenuto centrale e le opere che, tra format televisivi e siti web, si mostrano al pubblico, si orientano sempre più verso un’integrazione significativa con l’industria dell’intrattenimento. La pasta da zucchero è diventata strumento di creazione di opere che vanno oltre il mero intento alimentare e abbracciano un approccio votato a sorprendere e deliziare il pubblico, un po’ meno consumatore tout court e decisamente più spettattore.

I dolci sul web

Poi c’è l’aspetto dell’accessibilità: la gente non vuole più limitarsi a conoscere ma desidera poter possedere ciò che viene proposto tramite media. Il pubblico è più consapevole e sa muoversi tramite le strutture di commercio elettronico per accedere a beni difficili da reperire nei mercati fisici. Oggi è possibile ordinare torte a domicilio, personalizzare dessert attraverso servizi online o acquisire il know how richiesto tramite guide, tutorial e libri di settore. Qui si entra in una fase ulteriore, in cui l’utente muta in parte attiva, che partecipa in prima persona ai processi di produzione e fruizione diretta. E il confine tra spettacolo e industrialità si assottiglia sempre di più.

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